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Ipertensione - inquadramento diagnostico
Inserito il 14 febbraio 2006 alle 19:29:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Cosa fare dopo la diagnosi?
Rossi:
Una volta stabilito che siamo di fronte ad un iperteso i passi successivi sono i seguenti:
1. escludere una ipertensione secondaria
2. ricercare la presenza di eventuali danni d'organo
3. valutare fattori associati di rischio cardiovascolare.

Ressa:
Parlaci della prima eventualità, non frequentissima nella pratica.

Rossi:
Infatti nella quasi totalità dei casi l'ipertensione non dipende da cause note e quindi si parla di ipertensione essenziale.
Direi che le forme secondarie vanno sospettate:
·nei soggetti giovani (soprattutto in mancanza di familiarità)
·in caso di crisi ipertensive
·nelle forme resistenti a più farmaci associati (dopo aver escluso ovviamente una scarsa aderenza alla terapia, cosa da indagare sempre)
La letteratura riporta una percentuale di forme secondarie del 4-5%, ma probabilmente il dato è falsato perchè si riferisce a casistiche selezionate. La mia esperienza è che le ipertensioni secondarie siano molto meno frequenti: in 26 anni di professione ricordo alcuni casi di ipertensione secondaria ad ipertiroidismo, una coartazione istmica dell'aorta in un quindicenne e qualche paziente con nefropatia avanzata; agli inizi della carriera ho visto anche un paziente in cui si era sviluppata un' ipertensione in seguito al trattamento con un farmaco contenente liquirizia (che a quei tempi si usava per la terapia delle gastropatie).
 
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