Ressa: Approfondiamo un aspetto che mi sta a cuore: quello dei tiazidici nell’ insufficienza renale.
Rossi: Generalmente si ritiene che i tiazidici siano sconsigliati per valori di creatinina >= 1,4 mg/dl, non tanto perchè possano aggravare l'insufficienza renale quanto perchè perdono di efficacia. In realtà questa è un atteggiamento largamente diffuso e si basa su premesse di tipo fisiopatologico ma cozza un poco con i risultati per esempio dell'ALLHAT. Analisi a posteriori di questo studio [24,25] evidenziano che i tiazidici non sono inferiori agli altri trattamenti per quanto riguarda la comparsa di uremia terminale o di eventi cardiovascolari anche nei soggetti con ridotta funzionalità renale.
Ressa: Allora, come la mettiamo?
Rossi: Mah, va bene che si tratta di analisi a posteriori ma penso che non possano essere ignorate. Se ti ricordi anche i beta-bloccanti erano sconsigliati nello scompenso cardiaco sulla base di valutazioni di tipo fisiopatologico, adesso è cambiato tutto. Non vorrei che domani succedesse lo stesso anche per i tiazidici nella insufficienza renale, magari se i dati dell'ALLHAT saranno confermati da altri studi.
Ressa: Spesso ci contattano pazienti che giudicano “gravi” valori pressori che fanno sorridere, parlano di “crisi ipertensiva”.