Se si considerano i valori ottimali da raggiungere misurati con l'ABPM si dovrebbe tendere a valori target approssimativamente inferiori di 10 mmHg per la PAS e di 5 mmHg per la diastolica rispetto ai valori che si considerano target nello studio del medico [8]. Simile modo di procedere viene raccomandato anche per le pressioni automisurate a domicilio. Quindi si può dire che la media diurna misurata tramite ABPM nel soggetto non diabetico dovrebbe essere < 130/80 mentre nel diabetico dovrebbe essere più bassa (circa < 120-125/75). Questo però se parliamo di valori ottimali. A mio avviso penso siano accettabili anche valori un po' più elevati. Tuttavia devo dire che i valori di pressione da raggiungere li decide spesso il paziente e non il medico o la linea guida. Osserviamo soggetti nei quali la terapia aggressiva comporta effetti collaterali insopportabili e bisogna negoziare continuamente sia il numero dei farmaci da assumere che i valori di pressione che il paziente stesso considera accettabili [13]. Teniamo conto, tra l'altro, che arrivare ai valori consigliati di pressione per esempio nei diabetici o nei nefropatici non è affatto semplice e spesso si devono usare cocktail farmacologici gravati da effetti collaterali frequenti che portano i pazienti ad autoridursi la terapia. In questi casi direi che possiamo accontentarci anche di obiettivi più realistici e condivisi con i pazienti.
Ressa: Io, però, prima di cominciare a trattare un iperteso in cui vedo la coesistenza di fattori che peggiorano la sua prognosi globale, gli pongo sempre questa alternativa:” Vuole uscire dallo studio con la prescrizione di una pasticca da prendere per tutta la vita, oppure proviamo a rivederci dopo che abbiamo tentato di modificare “con mezzi naturali” i fattori che peggiorano la sua pressione?”
Rossi: Perfetto ! La terapia non farmacologica dell'ipertensione si identifica sostanzialmente con le modificazioni dello stile di vita consigliate in tutti i pazienti a rischio cardiovascolare. Vi sono buone evidenze che tali modificazioni influenzano lo stato di salute e sono in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari. La dieta deve prevedere un contenuto calorico tale da mantenere un BMI compreso tra 20 e 25. In caso di BMI elevato la dieta deve essere ipocalorica e la riduzione del peso corporeo diluita nel tempo e costante e non ottenuta con diete drastiche che, oltre a possibili squilibri metabolici, comportano sempre un rebound del peso alla sospensione. Bisogna ridurre l'assunzione di sale (< 6 grammi/die di cloruro di sodio), limitare il consumo di alcolici.