Rossi: Il segno principale è un'ipoacusia persistente di tipo trasmissivo. L'otoscopia mostra una retrazione della MT verso la cassa timpanica; la MT diventa di colorito opaco e attraverso di essa si possono vedere delle bolle o dei livelli idroaerei dovuti al versamento accumulato nell'orecchio medio. La diagnosi però viene posta soprattutto dallo specialista con l'otomicroscopia e l'esame timpanometrico.
Ressa: Come si cura?
Rossi: Recentemente sono state pubblicate delle linee guida [12]. In breve esse raccomandano di non usare antibiotici, steroidi, antistaminici e decongestionanti nel trattamento di routine dell'OME perché i risultati degli studi clinici sono contrastanti e in genere non mostrano benefici consistenti. Spesso questi pazienti possono essere gestiti con una semplice politica di attesa di tre mesi da quando l'OME è insorta o è stata diagnostica. L'intervento chirurgico consiste nella timpanostomia con inserzione di un tubo di drenaggio e viene preso in considerazione quando l'OME persiste e provoca perdita dell'udito e difficoltà di apprendimento del bambino oppure danni strutturali della MT e/o delle strutture dell'orecchio medio. Se la causa è una ipertrofia adenoidea viene consigliato l'adenoidectomia. L'indicazione chirurgica deve essere posta ovviamente dallo specialista che segue questi pazienti.
Ressa: Rimane da dire qualcosa sull'otite media cronica.
Rossi: Direi che si tratta di una patologia di interesse specialistico. Basti sapere che il quadro che la caratterizza è la perforazione della MT che può essere centrale oppure marginale o atticale (queste ultime riguardano la porzione superiore della MT). Queste otiti, oltre a provocare ipoacusia, vanno incontro a fenomeni più o meno frequenti di riacutizzazione con otorrea che devono essere trattati con terapia antibiotica a largo spettro e lavaggi con acido acetico al 2%. La terapia è di solito chirurgica con un intervento di timpanoplastica che prevede anche il ripristino della catena ossiculare se questa è interrotta. Le otiti croniche con perforazioni marginali o atticali possono complicarsi con colesteatomi, neoformazioni di cellule epiteliali e detriti cellulari che crescono nell'orecchio medio fino a lesione l'osso adiacente; possono complicarsi con un ascesso intracranico o con una paralisi del nervo facciale, si confermano con una TC e vanno asportati chirurgicamente.