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La contraccezione |
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Ne scaturì un vivace dibattito, anche in seguito all’appello all’obiezione di coscienza della Pontificia Accademia per la vita con un comunicato che riportiamo di seguito:
Come è noto, da pochi giorni, nelle farmacie italiane è in vendita la c.d. pillola del giorno dopo, un ben conosciuto ritrovato chimico (di tipo ormonale) che di frequente - anche in questi ultimi giorni - è stato presentato da molti addetti ai lavori e da numerosi media come un semplice contraccettivo, o più precisamente come un "contraccettivo d'emergenza", a cui si potrebbe far ricorso entro breve tempo dopo un rapporto sessuale ritenuto presumibilmente fecondante, qualora si volesse impedire la prosecuzione di una gravidanza indesiderata. Alle inevitabili reazioni polemiche di chi ha manifestato seri dubbi sul meccanismo d'azione di tale ritrovato, che non sarebbe semplicemente "contraccettivo" bensì "abortivo", è stato risposto - in maniera del tutto sbrigativa - che una simile preoccupazione appare infondata in quanto la pillola del giorno dopo ha un'azione "antinidatoria", suggerendo così implicitamente una netta separazione tra aborto e intercezione (impedire che avvenga l'impianto dell'ovulo fecondato, cioè dell'embrione, nella parete uterina). Considerato che l'uso di tali ritrovati tocca beni e valori umani fondamentali, fino ad interessare la stessa vita umana nel suo sorgere, questa Pontificia Accademia per la Vita sente il pressante dovere e la convinta esigenza di offrire alcune precisazioni e considerazioni sull'argomento, ribadendo per altro posizioni etiche già note, suffragate da precisi dati scientifici, e consolidate nella dottrina cattolica.
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