In realtà vi sono alcune prove che la diarrea acquisita in comunità possa avere un decorso più breve di 1-2 giorni con l'uso della ciprofloxacina (studi con altri antibiotici hanno dato risultati incerti). In linea generale si può consigliare di ricorrere all'antibiotico quando vi è febbre alta, se vi sono feci sanguinolente o se la diarrea persiste oltre i 3-4 giorni. Un caso particolare è la cosiddetta diarrea del viaggiatore che nell'80% dei casi è provocata da batteri (soprattutto E. Coli enterotossica ma anche Salmonella, Shigella o rotavirus). Vi sono numerosi RCT che hanno dimostrato che l'uso empirico di antibiotici (i due più usati sono chinolonici e cotrimoxazolo) riducono la durata della diarrea acquisita durante un viaggio di un paio di giorni. Alcuni consigliano in alternativa un macrolide come l'azitromicina o la claritromicina.Anche la rifaximina ha dimostrato di essere efficace per la profilassi della diarrea del viaggiatore, perlomeno nei casi in cui questa è dovuta a E. Coli.
Ressa: Altre terapia come i fermenti lattici?
Rossi: I probiotici vengono ampiamente usati; quasi sempre sono gli stessi pazienti che iniziano spontaneamente ad assumerli. Alcune segnalazioni suggeriscono che possono avere una certa utilità (vedi una recente revisione Cochrane), così come per la diosmectite, che talora anch'io prescrivo. Penso però che si tratti di una terapia complementare dalla quale non mi aspetto miracoli anche perché la maggior parte delle enteriti acute guarisce spontaneamente in pochi giorni.