Rossi: Molti medici usano prescrivere un antibiotico alla donna, da usare in caso di comparsa dei sintomi (sembra strano ma spesso la cistite colpisce durante il week-end, quando il medico curante riposa). Di solito si prescrive l'antibiotico che ha dimostrato in precedenza di essere efficace. Questo approccio permette il trattamento immediato e il fatto di avere a casa l'antibiotico "giusto" tranquillizza le donne con forme recidivanti o ricorrenti, specialmente se è stato lo stesso medico a prescriverlo e a dar loro l'autorizzazione ad usarlo subito.
Ressa: Confesso che non di rado tratto telefonicamente le infezioni urinarie basse, ovviamente dopo essermi accertato che non vi siano sintomi che facciano pensare ad una infezione alta come la febbre o il dolore al fianco. E' sbagliato?
Rossi: No, credo sia una prassi piuttosto comune e anche gradita dalle pazienti. In ogni caso c'è uno studio pubblicato qualche anno fa sul Journal of Family Practice che dimostra che gli esiti delle infezioni gestite in questo modo non differiscono da quelli delle infezioni trattate dopo visita medica [11].
Ressa: Ritorniamo alle cistiti ricorrenti.
Rossi: Alle donne con 3 o più episodi/anno dovrebbe essere proposta una profilassi continua con un antimicrobico a basse dosi per 6-12 mesi oppure una profilassi post-coitale se le IVU sono in relazione ai rapporti sessuali.