Purtroppo nonostante tutti gli sforzi ci sono casi in cui non si riesce a trovare una causa. In questa evenienza ci sono due opzioni: 1) fermarsi e aspettare gli eventi (cioè star a vedere se il prurito è causato da qualche malattia che prima o poi salterà fuori) 2) approfondire sempre più gli esami di laboratorio e strumentali.
Il primo approccio lascia il medico nell'incertezza (e se saltasse fuori una neoplasia o una patologia grave che io non ho diagnosticato?). Il secondo atteggiamento espone il paziente al rischio di eseguire una moltitudine di esami (magari anche invasivi come una endoscopia digestiva) che potrebbero alla fine rivelarsi inutili.
Conosco il caso di un uomo di 55 anni (anamnesi patologica remota completamente negativa) che soffre da circa 3 anni di prurito intenso e diffuso da provocargli dolorose lesioni da grattamento; il suo medico curante, dopo avergli fatto fare tutti gli esami possibili e immaginabili, lo ha inviato da numerosi specialisti (dermatologi, internisti, allergologi, ecc.) senza cavare un ragno dal buco. L'unico dato positivo è un aumento consistente del titolo degli ANA in assenza di qualsiasi altra sintomatologia che faccia pensare ad una connettivite. Nessun risultato con vari antistaminici e steroidi topici. Il prurito cessa solo se assume uno steroide orale. Il paziente continua a girovagare in cerca di qualcuno che gli risolva il problema. Dal canto mio non me la sono sentita di dirgli che magari fra un anno o due salterà fuori una malattia del collageno o un linfoma.
Ressa: Non hai detto nulla circa eventuali test allergologici per alimenti...