Rossi: Comunque per la differenziazione dei vari tipi di tremore rimando al capitolo sull’esame obiettivo neurologico. L'altro sintomo comune e che preoccupa i pazienti è la bradicinesia: i malati mostrano un rallentamento che si fa col tempo sempre più pronunciato nei movimenti del vivere quotidiano come vestirsi, camminare, alzarsi dalla sedia. Osservare come il paziente si alza dalla poltrona può essere molto utile al medico: il soggetto può richiedere parecchio tempo ad effettuare il movimento o addirittura può ripiombare a sedere a metà del movimento stesso. Col progredire della malattia l'andatura diviene sempre più caratteristica: a piccoli passi e col busto piegato in avanti tanto che l'ammalato pare sempre sul punto di cadere. La rigidità della muscolatura ai movimenti passivi è un altro sintomo importante: quando il medico tenta di estendere il braccio flesso del paziente il movimento avviene a scatti (segno della troclea dentata o del tubo di piombo). Al contrario la rigidità da lesione del primo motoneurone (per esempio negli esiti di un ictus) è diversa, si deve prima vincere una certa resistenza, poi il braccio cede improvvisamente (segno del coltellino a serramanico). Con l'andare del tempo, la facies diviene sempre più amimica con la bocca che rimane aperta e l'ammiccamento sempre meno frequente, la parola difficoltosa e nelle fasi avanzate il paziente parla bofonchiando e diventa impossibile comprendere quanto dice. Il decorso della malattia è lento ma progressivo e può costringere alla pressoché completa immobilità con scomparsa del tremore. Sono frequenti disturbi depressivi e del comportamento come agitazione psicomotoria e allucinazioni mentre un quadro di tipo demenziale colpisce circa la metà dei malati. Possono essere presenti anche disturbi del sonno (insonnia, inversione del ritmo sonno-veglia) e disturbi della deglutizione (disfagia, scialorrea).