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Cretinetti e quell'incolpevole cervello |
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pag. 2
Telefona due volte in ospedale ma nessun collega ritiene utile scambiare delle informazioni con lui.
Siamo ad agosto, viene eseguita una craniotomia con estrazione di liquido citrino negativo per cellule neoplastiche e ricco di globuli bianchi, si continua la antibiotico terapia e una successiva RM
dimostra la persistenza della lesione che viene classificata come “ascesso cerebrale atipico”.
Rientra il primario dalla ferie e, a sua volta, diagnostica: tumore maligno cerebrale proponendo un intervento chirurgico "Ma non garantisco sulle conseguenze".
Nel frattempo era insorta una febbre continua sui 38 gradi e una linfoadenopatia laterocervicale bilaterale, vengono eseguiti test sierologici per rosolia, CMV, toxoplasma, echinococco, HIV, aspergillo, borrellia, adenovirus che non danno adito a conferme per cui l'intervento viene fissato e la paziente sta per entrare in sala operatoria.
Cretinetti, che era in costante contatto con l'assistita, esegue una manovra avvolgente e riesce ad ottenere una consulenza specialistica che la avvia su un sentiero diagnostico completamente nuovo.
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