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L'uomo nel medico |
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pag 3
E c'è qualcosa di perverso in questo meccanismo che ti porta, con gli anni, ad essere cinico e poi, più in là, a soffrire proprio per esserlo stato verso qualche paziente. Noi sappiamo bene che il problema non è la morte della tua giovane paziente, il tuo mestiere non è eliminare il male dal mondo, tu non sei Dio, nessuno è Dio. Il problema è: ma che razza di lavoro facciamo se non "possiamo" prenderci cura di chi ha veramente bisogno? e che lavoro facciamo se operiamo anche quando sentiamo che non siamo in grado di farlo? "No, signora, come pensava che fosse il suo ginocchio a 90 anni?" e intanto la odi con tutto il cuore perché distoglie i tuoi pensieri da Valentina spiaccicata sul marciapiede pochi istanti prima, o da tuo figlio che è in ospedale da un mese, o da Giuseppe che è morto per colpa tua perché ce l'aveva l'infarto e tu non te ne sei accorto. Noi non siamo medici, siamo attori: mettiamo quotidianamente in scena la nostra parte con tanto di coreografia, sceneggiatura e soprattutto .... la maschera. A volte l'ipocrisia, la recita è a fin di bene ma il più delle volte ti svilisce. Con affetto.
Gabriele Vassura
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