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Quegli incauti colleghi |
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pag 1
La paziente è una ultrasettantentenne in trattamento cronico con idantoina per epilessia primaria, nel 1951 ha contratto una TBC polmonare trattata anche con pnx terapeutico, residuano fibrotorace e bronchiectasie; è anche affetta da ernia iatale, diverticolosi colica, lieve insufficienza valvolare aortica, insufficienza venosa agli arti inferiori con piede piatto, due varicoflebiti in passato. Da anni saltuariamente accusa episodi di febbricola persistente o febbre elevata con contemporaneo aumento dell’espettorato. Falchetto ha più volte fatto eseguire la ricerca del BK diretta e su terreno di arricchimento ma è sempre risultata negativa, si è limitato quindi a trattare i singoli episodi con antibiotici, con giovamento, e far effettuare ogni tanto una Rx torace che mostra reliquati stabili. Questa volta la paziente si presenta perché accusa una tosse secca subcontinua e febbricola, Falchetto la visita e rileva più o meno i soliti reperti semeiologici, prescrive beta2 agonisti per spray e una cefalosporina iniettiva. Dopo pochi giorni, una domenica, la paziente, esausta da una notte insonne per una tosse continua, si reca ad un P.S. dove trova il dottor Cretinetti che le fa eseguire una Rx torace e poi le consiglia di continuare la terapia aggiungendo un corticosteroide per os. Il giorno dopo si reca da Falchetto spiegando il tutto, egli conferma l’orientamento terapeutico ma, dopo un’apparente breve miglioramento, la paziente riaccusa la stessa sintomatologia, ennesima ricerca del BK che risulta negativa all’esame diretto.
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