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Quel falso peccato di gola
Inserito il 09 febbraio 2006 alle 17:05:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Paziente maschio, quarantenne, obeso, viene in visita privata da Falchetto perché da dieci anni gli è stata rilevata ecograficamente una “steatosi epatica”.
Reca con sé le analisi con i markers epatitici negativi e le transaminasi aumentate di una volta e mezza il normale, il resto negativo.
Falchetto pensa, tra sé e sé, che diavolo è venuto a fare il paziente a visita da lui, dato che il caso è di una banalità infinita.
Per giustificare la parcella redige, con molta sufficienza, la cartella partendo come al solito dall’anamnesi familiare che rileva il decesso del padre a 50 anni per cirrosi epatica (“ma je giuro che nun beveva una goccia de’ vino, dotto’, e nun era grosso come a me”), il resto dell’anamnesi familiare è negativo, salvo un diabete nel padre “che però era venuto solo all’ultimo”.
Il paziente non beve e non fuma, afferma che da dieci anni gli è stato detto che c’è questa steatosi, ha tentato di seguire delle diete ma le analisi non sono migliorate anche calando di 5 o 6 chili per cui ha smesso di stare a vitto ipocalorico, ultimamente si sente anche “molto fiacco e nun ci ho vojia de’ fa’ gnente”.
Chiede se c’è da prendere qualche medicina per aiutarlo a dimagrire; fino a quel momento ha fatto, a cicli, solo degli epatoprotettori in compresse e in fiale i.m., senza giovamento, per cui il curante si è spazientito invitandolo a ripresentarsi in studio SOLO dopo un calo ponderale di almeno 10 chili.
Falchetto risponde che essendoci una sofferenza epatica non è opportuno assumere farmaci anoressizzanti, lo visita e rileva un fegato un po’ ingrossato e di consistenza aumentata, non dolente, il restante esame obiettivo è negativo.
Prende il solito foglietto dell’ennesima dieta ipocalorica e lo dà al paziente rimarcando, con voce sussiegosa, il fatto che il suo medico curante ha pienamente RAGIONE e che se non perde i 10 kg di troppo, nel tempo potrebbe fare la fine del padre con una bella cirrosi epatica.
Detto questo, fa per congedarlo (continuando a pensare all’inutilità di quel consulto) ma, all’improvviso, gli si ACCENDE UNA LAMPADINA; una SCORCIATOIA DIAGNOSTICA gli si spalanca nella mente, la sintesi dei dati in suo possesso gli fa balenare un’ipotesi che lì per lì gli sembra assurda; torna dietro la scrivania e prescrive alcune analisi che invece confermano il sospetto.
Epilogo: Falchetto pensa quanto sia facile, anche in casi così apparentemente ovvi, fare la figura di Cretinetti.
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