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Quell'animale nascosto |
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pag 2
Considerazioni metodologiche: Falchetto si è chiesto: perché una donna in periodo fertile e senza fattori di rischio cardiovascolari dovrebbe avere una placca arteriosa così evidente e sintomatica?; c’è anche una tiroidite autoimmune, stai a vedere che!! Da lì è partito il sospetto clinico con effettuazione di accertamenti mirati: secondo ecodoppler arterioso positivo, Angio RM conferma la lesione stenotica della iliaca. Analisi: ana pos, anti DNA nativo pos; indici infiammatori elevati come già detto; ast 250 alt 300, o. tiroidei normali, anti TG 4665 anti TPO 3000, immunocomplessi ass., complemento diminuito, LAC pos.; anca neg. Il resto della routine ematochimica normale, compresi i markers epatitici e gli indicatori di epatopatie croniche rare. Sospetto di LES, biopsia epatica: quadro istologico compatibile con epatopatia associata a disordine autoimmunitario sistemico. Iniziata terapia con asa e idrossiclorochina con qualche stupido timore per l’epatossicità: dopo tre mesi transaminasi normali e sopratutto quadro clinico nettamente migliorato: sparite le artralgie e i rash cutanei, come pure la claudicatio. Un tentativo di riduzione dell’idrossiclorochina a una compressa ha causato un riacutizzarsi dei sintomi per cui la dose è stata riaumentata a due compresse. L’ultimo ecodoppler arterioso agli arti inferiori (dopo due anni) è addirittura negativo. Quello che mi ha stupito di questa storia è la leggerezza con la quale veniva mandata al tavolo operatorio una paziente senza fare il minimo ragionamento clinico, il discorso era “Hai una placca con claudicatio, leva la placca”; il PERCHÉ la avesse non era stato preso in considerazione, naturalmente non sempre c’è un perché in medicina, scienza inesatta per definizione, però almeno porsi il problema non è male.
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