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Quello strano mal di gola |
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Falchetto rientra dalle vacanze estive e riceve una giovane paziente che era stata male durante le ferie ed era stata vista in sequenza da tre colleghi Cretinetti, di cui l’ultimo, primario otorino, professor Max Cretinetti. Riferiva ai medici un dolore alla gola, veniva fatta diagnosi di faringite acuta. Erano stati prescritti in sequenza tre tipi diversi di antibiotici, i primi due senza miglioramento, quello del primario (una cefalosporina iniettiva) con modesto giovamento. La resistenza alla terapia veniva interpretata, dai colleghi Cretinetti che si erano avvicendati nelle cure, come la conseguenza del fatto che la paziente è istruttrice di nuoto e spesso ha costume e capelli bagnati per ore; il primario le aveva anche fatto eseguire oltre al tampone faringeo, risultato positivo per streptococco alfa emolitico, i test per mononucleosi, cytomegalovirus e toxoplasma, i primi due erano risultati positivi per le IgG. La paziente dice a Falchetto che ora ha in bocca delle “cose bianche” ed è principalmente per questo motivo che si reca da lui; egli ascolta la storia clinica ed osserva con attenzione la giovane che è visibilmente seccata perché ha uno “stupidissimo mal di gola che però non mi passa, mi sono imbottita di farmaci che mi hanno rovinata la bocca, il fegato, ma soprattutto fatto schizzare il cervello e non hanno risolto nulla”; è irrequieta, gesticola. Falchetto la visita e rileva quello che la paziente riferiva ma anche qualcos’altro che, confermato da esami ematochimici e strumentali, gli fa fare la giusta diagnosi precedentemente lisciata. *
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