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Perchè va abolito l’ obbligo di contributo ONAOSI
Inserito il 29 settembre 2004 alle 00:35:36 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
perchè va abolito il contributo obbligatorio
Le proteste appaiono del tutto giustificate: a nostro parere la reintroduzione dell’ obbligo e’ ingiusta e ingiustificata, e va abolita, per i motivi che esponiamo di seguito:

L' assistenza prestata dall’ Ente non e' piu’ essenziale e vicariante: oggigiorno tutti i sanitari, anche libero-professionisti, godono di tutele previdenziali.
Le prestazioni fornite non sono, per tipologia, essenziali ma solo integrative.
Dallo statuto e’ scomparso il riferimento agli orfani "bisognosi" contenuto nella legge del 1901, per cui possono accedere alle prestazioni anche soggetti economicamente benestanti (come e' la maggior parte degli anziani medici dipendenti o convenzionati).
Si osservano situazioni di disparita’ nella gestione dell’ Ente: restano dei posti riservati nel Consiglio di Amministrazione a rappresentanti degli Ordini di Perugia, cosa che puo’ essere normale in un Ente a contribuzione volontaria ma che non appare equa per un Ente "universale" sostenuto dal contributi di tutti.
Si osservano situazioni di disparita’ nel godimento delle prestazioni: lo Statuto prevede ad esempio che anche medici viventi possano usufruire delle prestazioni dell’ Ente purche’ iscritti da almeno 30 anni. Cio’ comporta che tutti i sanitari iscritti coattivamente in epoca attuale dovranno pagare i contributi senza poter godere di tali prestazioni, ne’, in gran parte, potranno goderne in futuro per ovvi motivi anagrafici. Si viene a verificare, insomma, una trattamento privilegiato di pochi, sostenuto dai contributi di tutti.
L’ estensione della contribuzione appare ingiustificata dal punto di vista del bilancio, in quanto lo stesso Presidente Paci, in un' intervista pubblicata sul sito della FNOMCeO a firma di C.F. (1) confermava le ottime condizioni economiche dell’ Ente, tali da garantire le prestazioni per i prossimi quindici anni.
Il fatto che il Consiglio di Amministrazione abbia gia’ deliberato una riduzione della contribuzione, indica chiaramente come la cifra deliberata in un primo momento non si basasse su corretti calcoli di fabbisogno ma sulla volonta' di accumulare ulteriori capitali. Un eventuale allargamento delle prestazioni, oltre ad essere inutile, appare essere essenzialmente una "pezza giustificativa" applicata a posteriori.
Va assolutamente sottolineato il fatto che, a fronte del contributo obbligatorio, le prestazioni non vengono elargite con criterio uniforme, bensi' selettivo, con evidenti disparita’: un medico non coniugato o senza prole, o quello con figli gia’ laureati, paghera’ per gli altri ma non potra’ usufruire; invece i medici iscritti da 30 anni potranno far studiare i propri figli a spese altrui, pur non versando in condizioni di bisogno, e cosi’ via.


 
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