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Perchè va abolito l’ obbligo di contributo ONAOSI
Inserito il 29 settembre 2004 alle 00:35:36 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
una proposta di buon senso
Ci chiediamo: perche’ l’ assistenza agli studi deve essere considerata tanto importante da imporre "per legge" un contributo generalizzato?
Ci si risponde: per un criterio di solidarieta’.
Ma la solidarieta’, secondo noi, deve essere diretta a coprire situazioni di bisogno in aspetti di fondamentale sopravvivenza, non per permettere lussi inutili o privilegi.
Inoltre L'ONAOSI - per ribadire quanto pubblicato dall' ANMVI (associazione di Veterinari)- è una fondazione privata e, come tale, non può obbligare i liberi professionisti ad una contribuzione che, per quanto lodevole e nobilissima nelle sue finalità, non può che passare per decisioni di tipo esclusivamente volontario. (2)

Ci si risponde anche: per unificare il trattamento dei liberi-professionisti con quelli dei dipendenti, gia’ sottoposti a contribuzione obbligatoria.
Ma la situazione e’ del tutto diversa, perche’ i dipendenti godono in ogni caso di una retribuzione netta non riducibile, mentre i libero-professionisti (e i convenzionati) percepiscono invece una somma lorda a cui vanno sottratte tutte le cifre dipendenti da obblighi legali o organizzativi: imposte, tasse, spese per adeguamento alla legge 626, acquisto e manutenzione degli estintori, rifiuti speciali, aumenti contrattuali del personale, ONAOSI, eccetera.
Paradossalmente un medico convenzionato potrebbe giungere ad avere il proprio reddito praticamente azzerato.
In ogni caso, volendosi perequare, perche’ non abolire l’ obbligo anche per i dipendenti?

E’ fondamentale poi che lo Stato, in un momento di difficili trattative contrattuali, eviti di imporre spese non necessarie, in quanto aumentano le tensioni verso le Autorita’.
Si', quindi, alle contribuzioni volontarie, moralmente stimabili, no all’ obbligatorieta’.

Il nostro timore (e, temo, saremo facili profeti) e’ che mentre vengono chiamati a contribuire tanti medici che vivono attualmente al limite della decorosa sopravvivenza, delle prestazioni verranno a godere invece, prevalentemente, solo medici privilegiati (per situazioni effettive o perche’ piu’ "furbi"), anche se danarosi e piu’ facoltosi degli altri.

Sono assolutamente necessari, quindi, alcuni provvedimenti:
- Abolizione dell' obbligo di contribuzione per tutte le categorie sanitarie
- Modifica dello statuto per quanto riguarda gli aspetti che creano privilegi o disparita' nell' erogazione delle prestazioni
- Limitazione delle quote contributive a cifre idonee al sostegno dei soli soggetti effettivamente bisognosi.

Diversi Ordini (ad esempio quello di Milano e quello di Padova) e diverse categorie (Farmacisti (3) e Veterinari in primis) hanno meritoriamente espresso il loro dissenso, anche mediante ricorsi ai Tribunali Amministrativi; alcuni politici hanno avanzato proposte di abolizione. C'e' da sperare che il Parlamento, evidentemente gia' disattento, si renda conto dell' errore commesso, e provveda in tal senso.

Note:
1) FnomCeo Onaosi
2) @nmvi Oggi, 10/01/2004
3) http://www.mnlf.it/Onaosi No Grazie.htm
Daniele Zamperini


 
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