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La sindrome del burn-out del medico di medicina generale
Inserito il 22 gennaio 2005 alle 09:31:00 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
soluzioni
Il Sistema Sanitario Nazionale può sopravvivere solo responsabilizzando tutte le figure coinvolte: medici, amministrazioni ed anche e soprattutto i pazienti.

Pensiamo alle miriadi di esenzioni ticket presenti nel nostro SSN che non hanno alcun corrispettivo in nessun altro paese civilizzato e che servono, da un lato ad illudere il cittadino-paziente-elettore, dall’altro sono bramati prepotentemente da quest’ultimo e visti come l’ultimo escamotage per non sborsare quattrini ( che poi escono ben di più quando ci si trovi a situazioni complesse o ritenute urgenti ).


E’ un dato di fatto che l’abuso del sistema sanitario nazionale non e’ solo del paziente depresso o ipocondriaco ma spesso appare deliberato: molti dei pazienti cosiddetti difficili sono consapevoli di un loro eccessiva presenza nello studio del medic, ma d’altra parte essi sentono profondamente un senso di diritto di fare ciò.

Sfortunatamente questi sono argomenti tabù. Nessuno vuole parlarne in maniera chiara: per molti degli attori di questo teatrino (media, politici e persino la comunità medica) alcuni ragionamenti non appaiono né ideologicamente corretti né remunerativi da un punto di vista di popolarità e di successo elettorale.

Persino la classe medica molto spesso preferisce un falso, ipocrita, ma anche comodo atteggiamento di autocritica ad una chiara, sincera (forse anche spietata) spiegazione dei problemi che affliggono il sistema sanitario nazionale.

Noi riteniamo che una compartecipazione o “corresponsabilizzazione” economica a tutti i servizi (farmaci, diagnostica, ricoveri) così come sta avvenendo nel resto dell' Europa, sia la strada obbligata. Certo questa compartecipazione economica dovrà tenere conto delle condizioni economiche e sociali, pur tuttavia un contributo sia pur piccolo e proporzionato dovrebbe essere pagato da tutti (ma proprio tutti) ogni qual volta si accede ad un servizio del SSN evitando così che il SSN venga sfruttato al di là di ogni appropriatezza da parte di chi non paga nulla come spesso accade oggigiorno, e come pochi hanno il coraggio di ammettere ( avviene ormai in quasi tutti paesi europei, non parliamo di che cosa successe nei paesi extracomunitari ...)
L’unica alternativa possibile sarebbe una rieducazione generale all’uso corretto e corresponsabile di risorse forzatamente limitate, ma come realizzarla? Con i media ed i politici – amministratori interessati a tutt’altro: inventare “malasanità” rende di più in termini di “fare notizia” per i primi e “scaricare le colpe” sui medici per i secondi.

 
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