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Colesterolo sì, colesterolo no
Inserito il 29 dicembre 2006 alle 17:08:00 da G.Ressa. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
pag. 7
Il dottor Pensa: “Il discorso sarebbe lungo ed articolato, non siamo certo noi i primi a prenderlo in considerazione, non saremo neppure gli ultimi. Che non esista un rapporto diretto fra livelli di colesterolo, aterosclerosi e,
soprattutto, eventi cardiovascolari, è cosa nota da tempo. Ricordo un articolo pubblicato credo ormai vent'anni fa su NEJM da Maseri intitolato " l'altra faccia della luna" che prendeva proprio spunto dal fatto che molti degli eventi coronarici si verificano in soggetti con valori di colesterolo non particolarmente elevati e talora anche senza i fattori di rischio classici per malatte cardiovascolari. Sempre sul NEJM sono usciti nell'arco di pochi anni due messe a punto sull'aterosclerosi e sui rapporti aterosclerosi-infiammazione, ad indicare che l'argomento suscita un grande interesse. Gli stessi effetti delle statine sulla riduzione degli eventi tanto in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria sembrano essere più legati agli effetti pleiotropici, in particolare la stabilizzazione della placca che all'effetto ipocolesterolemizzante in se. E' verosimile che livelli molto alti di colesterolo come si verifica nelle ipercolesterolemie famigliari omozigoti possano rappresentare, per l'effetto "endoteliotossico" delle LDL il primum movens dell'aterogenesi, mentre livelli meno elevati hanno la necessità di cofattori per innescare la cascata degli eventi che porta alla formazione della placca (è una mia idea, confutabilissima). Tuttavia quando la placca è già presente, anche livelli di colesterolo non particolarmente alti, LDL diverse dalle fisiologiche come le piccole e dense del diabetico, possono rendere la placca instabile o essere causa di disfunzione endoteliale. Il problema è ora capire (per dare piu o meno importanza pratica ai livelli di colesterolo) chi ha già placche e chi no: i soggetti oltre i 18 anni se maschi e 30 se femmine è verosimile possano presentare lesioni ateromatose (dall'ispessimento intimale a placche conclamate: il vecchio studio sui soldati americani morti in Corea docet) e pertanto possono giovarsi di programmi terapeutici per ridurre i livelli di LDL, anche se è ovvio che trattare semplicemente il colesterolo alto e non modificare gli altri fattori di rischio cardiovascolare noti è assolutamente un non senso..."
 
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