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Prevenire è meglio che curare?
Inserito il 31 gennaio 2007 alle 16:55:00 da G.Ressa. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
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Lo stupore cala nella sala perché dei miti stanno crollando, la dottoressa Saputella è quasi in deliquio, ma il dottor Pensa, crudele e vendicativo, incalza “E poi devi anche dire che alcuni degli studi eseguiti finora hanno dimostrato che alcune pratiche di screening riducono la mortalità specifica (cioè la mortalità dovuta a quel tipo di tumore) ma non intaccano la mortalità totale. Come mai?

Una delle ipotesi è che negli studi si verifichi una errata attribuzione delle cause di morte: può succedere che nel gruppo non sottoposto allo screening decessi dovuti a cause diverse vengono attribuiti al tumore mentre nel gruppo screenato decessi dovuti a complicanze della terapia o del trattamento (infezioni, embolie polmonari post-chirurgiche, complicanze da chemioterapia) non vengano attribuiti alla neoplasia ma classificati in altro modo.

Si realizza quindi una divaricazione per cui alla riduzione della mortalità specifica non corrisponde una riduzione della mortalità totale.
Secondo alcuni autori una riduzione nella mortalità cancro-specifica non dovrebbe essere considerata una prova forte di efficacia quando la mortalità totale è la stessa o più alta nel gruppo screenato”

Il dottor Ebiemme legge un foglio dei tanti presenti nelle sue mani “Uno screening, infatti, può produrre anche effetti collaterali, infatti, come tutti gli esami, anche quelli usati per gli screening hanno una certa percentuale di falsi positivi e di falsi negativi.
Il problema degli screening si incentra proprio sulla gestione dei pazienti falsamente positivi, essi, pur non avendone bisogno, andranno a sottoporsi ad ulteriori accertamenti, alcuni anche cruenti e non esenti da rischi (ad esempio interventi chirurgici o procedure diagnostiche invasive) avranno sofferenze psicologiche e si sentiranno per anni falsamente "a rischio" o "in pericolo".
Nel caso di falsi negativi, al contrario, la negatività del test porterà ad una falsa sicurezza con il rischio che il paziente mantenga abitudini di vita scorrette (per esempio continui a fumare) e talora anche a ritardi diagnostici successivi”

“Insomma, amici miei, come vedete le cose sono molto piu’ complesse di quello che la medicina dagli effetti speciali vuol far credere !”

 
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