|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prevenire è meglio che curare? |
|
|
pag. 4
In questo ipotetico caso lo screening non avrà portato alcun reale beneficio, anzi renderà prima consapevole il paziente di avere una neoplasia. Se però qualcuno giudicasse la sopravvivenza dal momento della diagnosi potrebbe erroneamente pensare che lo screening è efficace perché nel primo caso il paziente, dopo la diagnosi, vive 12 anni, nel secondo caso ne vive 9. Per questo che una pratica di screening, per essere accettata come efficace, dovrebbe dimostrare di ridurre la mortalità specifica per quel tipo di tumore”.
Il dottor Pensa, aggrottando le sopracciglia, conclude “Aggiungo che non serve, anzi è dannosa, la diagnosi precoce di una malattia che non può essere curata o guarita”.
Il dottor Ebiemme interviene, leggendo gli appunti del suo faldone di linee guida e algoritmi “Gli screening oncologici per i quali l’efficacia è sufficientemente provata, ma non senza controversie residue, riguardano il cervicocarcinoma, il tumore della mammella e il tumore del colon retto”
“Ma anche qui i soggetti a cui salviamo la pelle sono pochissimi rispetto alla massa enorme dei soggetti sottoposti a screening, questo le devi dire per competezza !”, interloquisce il dottor Pensa, oramai quasi paonazzo.
“E sì “, ammette sconsolato il dottor Ebiemme “i numeri sono molto bassi, persino nella mammografia, considerata da tutti il paradigma dell’esame di prevenzione, ogni 1000 donne screenate ogni 2 anni per 12 anni si risparmia solo un decesso da cancro della mammella “
|
|
|
|
|
|
|
|
© Pillole.org 2004-2024 | Disclaimer | Reg. T. Roma n. 2/06 del 25/01/06 | Dir. resp. D. Zamperini
ore 06:12 | 946287 accessi| utenti in linea:
33138
|
|