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Le medicine complementari ed il cancro |
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motivi per il ricorso
Di fronte alla gamma eterogenea delle CAM, il National Center for Complementary and Alternative Medicine degli Stati Uniti le ha classificato in 5 categorie: sistemi medicali complementarii, quali la medicina cinese o l’Ayurveda; interventi che coinvolgono sia la mente che il corpo, come la meditazione, la preghiera, i gruppi di supporto; le terapie ‘biologiche’, basate cioè sulle erbe, sulle vitamine o i supplementi dietetici; i metodi basati sulla manipolazione del corpo, quali i massaggi, la chiropatia e l’osteopatia; le terapie ‘energetiche’, basate sull’energia emanata da campi magnetici come il Qi Gong e il Reiki. I motivi per cui si ricorre ai trattamenti complementari La maggior parte dei pazienti (50.7%) ricorre ad una terapia complementare per accrescere l’abilità del proprio corpo a combattere la malattia, ma solo il 22.4% di questi pazienti vi riscontra un beneficio di questo tipo. In secondo luogo, si approda a una qualche forma di CAM (40.6%) per migliorare il proprio benessere fisico o emotivo (35.2%). In quest’ultimo caso, il 42.5% del campione ha trovato beneficio e appena 31 pazienti (3.2%) non ne hanno trovato alcuno. Analizzando, invece, quella parte del campione che non fa uso di CAM, i ricercatori hanno potuto constatare che la maggioranza (43.4%) ha dichiarato di essere pienamente soddisfatta delle terapie convenzionali ricevute; il 34.7% ha affermato di non aver mai pensato ad una qualche CAM e il 15% di non credere a benefici di queste terapie. Altre ragioni includono la mancanza di appoggio e di incoraggiamento da parte della famiglia (2.2%), la carenza di informazioni sull’argomento (2%) e l’impossibilità di pagare questi trattamenti(1.7%). Le fonti di informazioni In genere, chi fa uso di CAM ha saputo dell’esistenza di questi trattamenti dagli amici: così è nel 56.5% dei casi. Il 29% delle volte sono i famigliari che hanno parlato ai pazienti delle CAM, mentre nel 28.4% dei casi lo si è appreso dai media. Il ruolo del medico di famiglia come fonte di informazione è invece abbastanza marginale (18.6%), ancora più irrilevante quello dei professionisti di CAM (13%), di Internet (9%), degli operatori sanitari (3%) e dei gruppi religiosi (2.4%). Solo l’1.8% dei pazienti ne era venuto a conoscenza per proprio conto e l’1.5% lo ha appreso da altri pazienti che facevano già uso di CAM.
Effetti collaterali Mal di stomaco, nausea e disturbi gastrici, mal di testa, emicrania e diarrea. Il 4.4% dei pazienti ha riportato effetti collaterali di questo tipo, per lo più transitori e relativi all’ingestione di erbe o minerali.
Fonte Ufficio Stampa ISS
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