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Cretinetti e la donna delle pulizie
Inserito il 11 febbraio 2006 alle 10:53:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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45 anni, brevilinea, collo alla Mike Tyson, grande lavoratrice (fa le pulizie nelle scale dei condomini), moglie devota, madre di due figlie, mai un lamento e scarsissime frequentazioni in studio.
Il marito (gestore di un chiosco di fiori) si innamora perdutamente di una ragazza dell’Est e abbandona la famiglia, da allora la moglie comincia le frequentare lo studio sempre piu’ di frequente.
All’inizio si fa viva per delle epigastralgie, piu’ marcate a distanza dai pasti, Cretinetti le dice che senz’altro il trauma della separazione ha inciso sul fisico e, dopo terapie con antiacidi topici, le prescrive l’assunzione di inibitori della pompa protonica con solo parziale giovamento.
La paziente dice di essere “molto smaniosa”, Cretinetti le da’ qualche pacca sulla spalla stigmatizzando il comportamento del marito che le ha prosciugato il conto bancario (per ingraziarsi la bionda e slanciatissima estone), propone degli psicofarmaci, prima degli ansiolitici, poi degli antidepressivi perche’ egli nota che il tono dell’umore si sta facendo, visita dopo visita, sempre piu’ basso.
La paziente rifiuta dicendo che ce la deve fare da sola e che, assumendoli, teme di non potersi piu’ alzare alle 5 di mattina per andare a pulire la banca, prima di recarsi nei vari condomini.
Cretinetti cerca di convincerla ma non ci riesce, nel frattempo le mestruazioni cominciano ritardare, salta qualche ciclo, la paziente si lamenta di essere “tutta gonfia e sempre piu’ grassa anche se nun magno gnente perche’, dottore mio, ci ho lo stommico in bocca”.
Cretinetti prescrive un diuretico e, accertatosi della sussistenza di una familiarita’ per menopausa precoce, afferma che potrebbe essere venuto il momento anche per lei e che comunque il forte stress psicologico puo’ giocare il suo ruolo nella spiegazione del fenomeno mestruale.
Dopo un mese la paziente torna e dice che il diuretico non le ha fatto nulla, inoltre si sente stanchissima e teme di perdere il lavoro perche’ “nun ci ho piu’ la forza de’ prima”, Cretinetti le misura la pressione arteriosa, trovandola 155\95, la paziente afferma che se lo aspettava “anche se ce l’ho avuta sempre bassa ma e’ loggico, nun ce sto piu’ co’ la testa, so’ ‘n fascio de’ nervi, la mia vita e’ finita: la famiglia si e’ sfasciata, nun ci ho una lira, so’ diventata ‘na barca ”.
Cretinetti propone delle analisi del sangue, complete dello studio degli ormoni tiroidei, risulta tutto nella norma; a quel punto si lancia in una filippica sulle conseguenze fisiche e psichiche di un trauma familiare cosi’ grave e dice alla paziente di rassegnarsi, mentre ella le mostra l’ennesima mortificante smagliatura cutanea.
La paziente va via sempre piu’ depressa, Cretinetti la osserva mentre si allontana mestamente verso la sala d’aspetto per riprendere il giaccone e, a quel punto, ha una folgorazione, la storia clinica, sviiluppatasi in quell’anno, gli si dipana davanti come una successione logica di eventi accumunati da una causa unica.
A cose fatte, Falchetto e’ colpito dal fatto che anche casi apparentemente banali o ascrivibili a patologie comuni possono nascondere il tranello “alla Cretinetti”

 
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