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Cretinetti e il poker
Inserito il 11 febbraio 2006 alle 10:56:00 da G. Ressa. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Cretinetti ama molto il giuoco del poker e, per questo, e’ rimasto particolarmente scosso quando questa settimana e’ morto d’infarto del miocardio, all’eta’ di 65 anni, la “Sfinge”.
Si e’ molto commosso quando ha letto sul giornale i numerosi necrologi che la annunciavano, citando, in gran parte, solo questo nome d’arte.
Era un giocatore professionista di poker, identico a quelli che si vedono spesso nei film, Cretinetti gli era particolarmente affezionato anche perche’ gli aveva dato degli utilissimi consigli che hanno fermato un’emorragia di denaro che durava da anni.
Gli sembra di risentirlo: “Caro dottore, il poker non e’ un giuoco e’ un’arte, perche’ non si basa solo sulla fortuna, come pensano gli sprovveduti, ma sul simulare e dissimulare, lei gioca contro altre persone di cui deve saper cogliere i momenti di debolezza e sui quali deve far sentire la sua pressione psicologica; poi deve giocare sempre come se i soldi non fossero i suoi, questo le permette, anche nei momenti bui, di continuare a puntare con scioltezza e non perdere la concentrazione”.
Come paziente era il solito epicureo che dal medico non va quasi mai, modico iperteso dall’eta’ di 50 aa., sedentario per definizione, forte fumatore (dichiara 40 , in realta’ almeno 60), modica dislipidemia II a.
Cretinetti all’inizio gli ha pescritto un beta bloccante confidando sulla cardioprotezione dello stesso, oltre che sull’azione antipertensiva; a 53 anni il paziente accusa una sindrome caratterizzata da emiparesi sn fugace, classificata come TIA carotideo.
Gli fa eseguire ecodoppler TSA, ECG e d ecocardiogramma, risulta una ATS marcata delle carotidi interne, bilateralmente, con stenosi del 50%,.
Cretinetti aggiunge alla terapia asa 100 mg al di’ e una statina, consiglia per l’ennesima volta almeno una riduzione del fumo, senza ricavarne il minimo riscontro.
Dopo 3 anni il paziente ha un nuovo attacco, sempre a sn, la placca e’ arrivata all’80% e il medico consiglia senz’altro l’intervento chirurgico di endoarteriectomia, dopo altri 3 anni ennesimo attacco, stavolta con emiparesi dx e disartria, anche la placca a sinistra e’ arrivata all’80% per cui si esegue un’altra endoarteriectomia.
Il paziente “scende” a 40 sigarette e continua la sua professione che, come d’uso, ha i suoi alti e bassi; la moglie, in un momento di tracollo economico, lo lascia ed egli si ritrova da solo a doversi occupare della conduzione della casa.
Cretinetti lo vede raramente e non e’ per niente sicuro che egli pratichi la terapia con continuita’, spera che il cornetto di corallo salvavita che gli ha regalato per ringraziarlo dei preziosi consigli e che la “Sfinge” porta sempre con se’, possa aiutarlo.
Un bel giorno se lo vede arrivare, e’ leggermente preoccupato e riferisce la seguente storia: “Caro dottore, mi sono successe due cose strane, giorni fa stavo al tavolo da gioco e mi ero inchinato a raccogliere una fiche che era caduta dal tavolo, mi sono ritrovato svenuto per terra ma mi sono ripreso subito e ho dovuto subire le canzonature dei compagni di tavolo, uno di questi e’ un chirurgo che mi ha palpato il polso e mi ha consigliato di smettere di fumare, ho ripreso a giocare e’ ho pure vinto. Ieri, stavo a riposo a casa e mi stavo preparando degli spaghetti, mi sono chinato per raccogliere un forchettone e mi sono ritrovato un'altra volta lungo per terra e mi sono pure fatto questo ficozzo [bernoccolo] “.

 
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