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Il rischio cardiovascolare |
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pag 11
Ressa: Passiamo alle pasticchine.
Rossi: Possiamo intervenire farmacologicamente per ridurre il rischio cardiovascolare con: ·antipertensivi (vedi capitolo relativo) ·statine ·aspirina In base agli studi effettuati è anche possibile calcolare approssimativamente l'NNT, ovvero il numero di soggetti che è necessario trattare per 5 anni per evitare un decesso cardiovascolare in prevenzione primaria, in funzione della percentuale di rischio a 10 anni. Questo ci aiuta ad avere un'idea dell'utilità dei nostri interventi preventivi [33]. Per esempio per un rischio del 5% si ha un NNT attorno a 4000 per i consigli per smettere di fumare, di circa 2000 per l'aspirina, di circa 150-200 per la terapia antipertensiva e di poco più di 100-120 per le statine, per un rischio del 15% l'NNT è rispettivamente di circa 1300, 650, 50-60 e 40, per un rischio del 30% l'NNT è circa 600, 300, 20-30, 20-25.
Ressa: Parlaci delle statine.
Rossi: Numerosi studi hanno dimostrato che le statine riducono il rischio cardiovascolare del 20-30% sia in prevenzione secondaria [5,6,7,10,13,14] sia primaria [8,9,10,11,12], indipendentemente dai valori di colesterolemia. Mentre però i benefici nella prevenzione secondaria sono molto evidenti in termini di NNT e comportano anche una riduzione della mortalità totale, autori canadesi fanno notare che nella prevenzione primaria la somministrazione di statine, oltre d avere un NNT molto più sfavorevole (il che è comprensibile trattandosi di soggetti meno a rischio), non comporta nessuna riduzione della mortalità totale e degli eventi avversi totali gravi registrati durante gli studi [15], ponendosi in qualche modo controcorrente e sostenendo che i benefici delle statine in prevenzione primaria sono probabilmente sopravvalutati.
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