Logo
  Capitoli     
         
   
Il rischio cardiovascolare
Inserito il 13 febbraio 2006 alle 19:47:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
cambia
pag 10

Quanto ai farmaci antiobesità, l'orlistat è un farmaco che ha non pochi limiti e, a mio parere è poco efficace. Se consideriamo che il cardine di ogni trattamento dimagrante è la dieta che, abbiamo visto, dovrebbe essere povera di grassi, si intuisce chiaramente l'inutilità di un farmaco come l'orlistat che come meccanismo d'azione ha essenzialmente quello di ridurre l'assorbimento enterale dei grassi (circa il 30%). Potrebbe avere una qualche efficacia se il tenore alimentare è ricco di lipidi ma non certamente in una dieta come quella suggerita.
La sibutramina, per contro, ha alcune caratteristiche interessanti. Diminuisce sicuramente il senso di fame e, pare, aumenti il dispendio energetico. Attenzione ai possibili incrementi della frequenza cardiaca e pressione arteriosa, parametri che dovrebbero essere monitorati in caso di assunzione.
Nondimeno concordo con Renato: la loro efficacia sul lungo termine è piuttosto limitata.

Rossi:
Visto che Loris ha iniziato il discorso sui farmaci antiobesità mi pare utile fornire alcuni dati di letteratura. Una meta-analisi [32] degli studi clinici a lungo termine suggerisce che la perdita di peso ottenuta con i farmaci è mediamente del 3-4% superiore a quella ottenuta con il placebo o con la dieta. Nella maggior parte degli studi la preponderanza dei pazienti arruolati era di sesso femminile (70-80%) con un'età media di circa 50 anni. In molti casi si trattava di diabetici o di soggetti con fattori di rischio cardiovascolare. L'effetto massimo si realizzava entro sei mesi dall'inizio della terapia. La percentuale di sospensione del trattamento era molto elevata: 33% con orlistat e 43% con sibutramina.
Orlistat produce soprattutto effetti collaterali gastrointestinali (feci grasse e untuose, urgenza fecale, incontinenza fecale nel 7% dei pazienti rispetto all'1% del placebo).
Gli effetti collaterali della sibutramina sono, come ha ricordato Loris, a carico dell'apparato cardiovascolare (aumento della pressione e del battito cardiaco); altri effetti avversi sono insonnia, bocca secca, nausea e stipsi nel 7-20%.
Insomma mi pare che i farmaci per perdere peso siano di aiuto limitato mentre possono produrre effetti collaterali frequenti. Il grosso problema poi sono gli esiti a lungo termine perchè molto spesso, e l'esperienza di tutti i giorni lo conferma, i pazienti tendono a riprendere il peso iniziale non appena smettono la terapia farmacologica, che ovviamente non può essere continuata "sine die".
 
<< pag 9 pag 11 >>
 
2004 - 2024 © Pillole.org Reg. T. di Roma 2/06 | Contatti | Versione stampabile |      
ore 16:26 | 1285771 accessi| utenti in linea: 7442
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.5