Ressa: Come s'è detto l'HDL colesterolo ha una funzione cardioprotettiva. In alcuni pazienti che pur hanno valori di LDL normali o solo lievemente aumentati si riscontrano valori bassi di HDL.Si ritiene che questi soggetti siano ad aumentato rischio cardiovascolare. Purtroppo le statine hanno scarsa influenza sul colesterolo HDL. La ricerca ha individuato una glicoproteina chiamata CEPT che se è bassa aumenta i livelli di HDL ma quando è alta li fa colare a picco. E' stato recentemente sintetizzato il torcetrapib (un inibitore della CEPT) che, in uno studio preliminare su 19 pazienti, ha aumentato l'HLD del 61-106% mentre il colesterololo LDL è sceso dell'8-17%; gli effetti collaterali sono stati insignificanti (Brousseau ME et al. N Engl J Med 2004; 350:1505-1515). Ma come sempre mai fidarsi di un unico studio, per di più di piccole dimensioni: l'azienda produttrice del farmaco ha interrotto il programma di sviluppo in seguito al riscontro di un eccesso di mortalità e di eventi cardiovascolari con il farmaco (dicembre 2006).
Rossi: Visto che siamo in argomento ricordo anche un'altra molecola, l'ezetimibe, capostipite di una nuova classe di farmaci che agiscono inibendo selettivamente l'assorbimento intestinale di colesterolo. L'ezetimibe è già entrato in commercio (la dose è di 10 mg/die): negli studi clinici finora effettuati, da solo o associato ad una statina, ha dimostrato di ridurre, in 3 mesi, il colesterolo LDL del 16-18%. Il farmaco sembra ben tollerato ma la prudenza è d'obbligo anche perché non conosciamo gli effetti a lungo termine su end-point clinici.