Ressa: E' la volta del tromboembolismo venoso. Che cosa si intende esattamente?
Rossi: Con il termine tromboembolismo venoso (TEV) si intendono due quadri patologici: la trombosi venosa profonda (TVP) e l'embolia polmonare (EP). La TVP è l'occlusione da parte di un trombo di un vaso venoso profondo, di solito a livello degli arti inferiori. L'EP è una complicazione della TVP dovuta ad un distacco di un frammento del trombo (embolo) che va ad ostruire uno o più vasi arteriosi del circolo polmonare. L'incidenza del TEV varia a seconda delle casistiche e delle popolazioni esaminate; è più comune negli anziani (ma può colpire a qualsiasi età) con una frequenza attorno all'1 per 1000/anno. Si può calcolare (casistica personale) che un MMG assista mediamemte 10-12 soggetti con pregressa diagnosi di TVP o EP.
Ressa: Parlaci dei fattori di rischio.
Rossi: I rischi più noti sono l’mmobilizzazione e gli interventi di chirurgia maggiore (ortopedica, addominale, ginecologica). Ricordo però che anche condizioni di tipo medico costituiscono un rischio per TVP: neoplasie, scompenso cardiaco, trombofilia, gravidanza, uso di contraccettivi orali. Infine da non dimenticare i traumi agli arti inferiori e l’ anamnesi positiva per TEV.