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Lipotimia e sincope
Inserito il 18 febbraio 2006 alle 16:09:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
A questo proposito ricordo che è importante sempre verificare, in corso di terapia antipertensiva, i valori della pressione arteriosa col paziente in posizione ortostatica oltre che clinostatica.
Qualche volta ci sono dei cali molto importanti di cui è bene tener conto se non si vuole incorrere nella nota “sindrome da cabina telefonica” nella quale il paziente cade a terra e per la impossibilità logistica di sdraiarsi può subire danni cerebrali ischemici.
Da ricordare poi l’ipotensione ortostatica idiopatica.

Rossi:
Si tratta di una condizione spesso associata a ipotensione grave al passaggio dal clino all’ortostatismo. La causa non è ben compresa però si è osservato che in questi soggetti le terminazioni nervose hanno una deficienza di noradrenalina. Possono coesistere associati altri disturbi come impotenza, ridotta salivazione, midriasi, ipotonia vescicale e gastrica.

Ressa:
Come facciamo a sospettare una ipotensione ortostatica?

Rossi:
Il soggetto riferirà senso di mancamento, vertigini, lipotimia o addirittura sincope al passaggio dal clino all’ortostatismo. Qualche volta l’ipotensione compare dopo uno sforzo o un pasto abbondante.
La conferma si può avere con una manovra molto semplice. Si misura la pressione al paziente dopo che questi è rimasto sdraiato per alcuni minuti. Poi lo si fa alzare e si rimisura la pressione dopo 1 e 3 minuti. Una riduzione della pressione sistolica in posizione eretta di 20 mm Hg o più permette la diagnosi.

 
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