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Osteoporosi post-menopausale |
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Ressa: Odio queste tabelle a punti e non le uso mai.
Rossi: Anche queste non devono essere prese come Vangelo. Al di là comunque dello strumento che il medico intende usare, credo si possa dire che può essere ragionevole richiedere una densitometria quando si prevede che il risultato dell'esame possa influenzare il comportamento terapeutico: donne in post-menopausa con fattori di rischio (fumo, peso corporeo < 57 kg, uso protratto per almeno 3 mesi di terapia steroidea, menopausa precoce < 45 anni, familiarità per fratture da fragilità ossea, ipertiroidismo, artrite reumatoide, iperparatiroidismo, anoressia nervosa pregressa o in atto, periodi di amenorrea prolungata). Le linee guida consigliano anche una densitometria verso i 60-65 anni. In questo caso comunque, più che ad uno screening generalizzato, sarebbe opportuno ricorrere ad una valutazione caso per caso, anche se esiste uno studio di tipo osservazionale recente che dimostra che lo screening densitometrico in soggetti di 65 anni o più anziani si associa ad una riduzione del rischio di fratture dell'anca del 36%. Si tratta però di uno studio non randomizzato e i risultati potrebbero essere falsati da fattori confondenti [20]. Non è invece indicato richiedere l'esame se la diagnosi di osteoporosi è certa (pregresse fratture da fragilità ossea, schiacciamenti vertebrali con riduzione in altezza di almeno 4 mm).
Ressa: Quando ripetere la densitometria?
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