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Il paziente anziano
Inserito il 19 febbraio 2006 alle 12:16:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Quali sono le terapie dell'incontinenza urinaria?

Rossi:
Nella iperattività del detrusore si può insegnare al paziente a mingere ogni 1-2 ore, allungando progressivamente l'intervallo fra le minzioni fino ad arrivare almeno a 3 ore. Non sempre però il paziente ritorna continente. Può essere fatto un tentativo con tolterodina alla dose di 2 mgx2/die (controindicata nel caso di glaucoma ad angolo stretto, miastenia, colite ulcerosa grave, pregressi episodi di ritenzione urinaria), oppure ossibutinina alla dose di 5 mgx2-3 volte al giorno o ancora antidepressivi triciclici (che però spesso sono sconsigliati negli anziani) o calcioantagonisti (alle dosi comunemente usate per trattare l'angina). Quando tali misure falliscono bisognerà ricorrere a sistemi contentivi come l'uso di pannoloni (che però, nei pazienti allettati può portare a macerazioni cutanee e predisporre alle piaghe da decubito). In alcuni casi si deve ricorrere alla cateterizzazione temporanea, per esempio per permettere la guarigione di un'ulcera da decubito.
Nella incontinenza da stress possono essere effettuati esercizi di rinforzo dei muscoli pelvici sotto la supervisione di un fisioterapista dedicato. Talora viene usata l'imipramina, ma spesso è necessario ricorrere all'intervento chirurgico di sospensione del collo vescicale (cisto-uretro-pessi) che, in soldoni, consiste nella fissazione della vescica alla parete addominale, effettuata con varie metodiche chirurgiche, anche per via vaginale. Trattamenti alternativi sono l'iniezione peri-uretrale di dispositivi di espansione (sono necessarie varie sedute) come per esempio glutaraldeide-collagene.
Nei casi di ostruzione dello sbocco vescicale come per esempio una ipertrofia prostatica vengono usati farmaci alfalitici e/o inibitori della 5 alfareduttasi o l'intervento chirurgico di resezione endoscopica prostatica (vedi il capitolo sull'ipertrofia prostatica). Nelle donne talora si ha una stenosi dell'uretra e può essere tentata una dilatazione che ha il vantaggio di poter essere ripetuta, se necessario. Se falliscono tutti i tentativi si può proporre l'uso di un uroprofilattico (per esempio una guaina adesiva in materiale non irritante come la cellulosa, da infilare sul pene) con un sistema di raccolta delle urine.
Negli anziani poco autonomi, con pluripatologie o allettati, purtroppo l'unico trattamento (se così vogliamo chiamarlo) è l'uso di pannoloni contentivi. Per i soggetti autonomi esistono in commercio garze assorbenti abbastanza sottili che impediscono anche la formazione di cattivi odori e sono usate soprattutto per l'incontinenza da sforzo.
 
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