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La gestione del paziente terminale |
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Ressa: Cosa si intende per cure palliative ?
Dalla Via: Le cure palliative sono quelle che si attuano per ogni Paziente con prognosi infausta e per il quale non sia più possibile la terapia eziologica della malattia di cui è affetto. Il loro scopo non è quello di prolungare la vita, mettendo in opera un accanimento terapeutico, ma solo quello di migliorare la qualità della vita residua. Questi concetti non sono di così immediata comprensione; il malato e la famiglia devono esserne convinti, perché non succeda, nelle fasi terminali della vita del Paziente, quando maggiore è la paura per il momento del distacco, il dubbio, l’ansia per la morte, l’angoscia, che compaia il solito parente lontano, inopportuno e saccente, che con poche crudeli infelici frasi mette in crisi malato, medico e familiari, ingenerando sensi di colpa e di inadeguatezza in tutti. Oppure che si decida, negli ultimi giorni, di ospedalizzare un paziente terminale facendolo morire da solo dietro un paravento. La maggior parte di questi Pazienti sono malati oncologici terminali; più raramente si tratta di essere coinvolti nelle fase terminali della vita di soggetti affetti da malattie neurologiche, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica o la malattia di Alzheimer., o infettive, come l’AIDS.
Ressa: Secondo te quali sono gli attori principali in queste situazioni, oltre ovviamente al malato?
Dalla Via: Il team minimo è costituito dal Medico di famiglia e dall’Infermiere Distrettuale Domiciliare. Nella maggior parte della realtà nazionale comunque il riferimento rimane ancora il medico di famiglia: a. per il rapporto storico col Paziente b. per il fatto di risiedere nel territorio c. per la ridotta accettazione da parte dei malati, in particolare degli Anziani, di un team multidisciplinare d. per la scarsissima disponibilità di Specialisti Domiciliari sul Territorio Nazionale Di fatto però le cure palliative sono destinate a fallire rapidamente se non esiste: a. un nucleo familiare adeguato per livelli di comprensione e disponibile durante il giorno b. un familiare leader con attitudine al coordinamento e ad eseguire semplici manovre terapeutiche c. ed una situazione abitativa decorosa
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