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La gestione del paziente terminale
Inserito il 19 febbraio 2006 alle 13:00:00 da A.Dalla Via. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Cosa si può e si deve fare a domicilio?

Dalla Via:
Fanno parte integrante della terapia del malato terminale: la terapia del dolore, la cura dei sintomi, la nutrizione artificiale domiciliare: un cattivo stato nutrizionale peggiora la maggior parte dei sintomi, compreso il dolore. Unica eccezione, forse, quelli della fase preagonica.

Ressa:
Passiamo alla terapia del dolore

Dalla Via:
Per ottenere una buona analgesia nel Paziente dobbiamo tenere presente alcuni semplici concetti.
Il dolore è in modo schematico:
a. neuropatico, da lesioni od alterazioni del SNC o SNP
b. nocicettivo, da lesione di organi od apparati che attivano nocicettori con S.N. integro
Il dolore neuropatico si caratterizza per sintomi come iperestesia, ipostesia, allodinia, parestesia, ipotrofia. Risponde in modo incompleto ed imprevedibile agli oppiacei. Il dolore nocicettivo viscerale profondo è spesso mal definito ed il Paziente fa fatica a descriverlo, mentre il dolore nocicettivo profondo è localizzato, ben descritto, evocabile con precisione. Rispondono agli oppiacei. La distinzione tra le due tipologie principali del dolore non è immediata: ad esempio, il dolore da metastasi cerebrali è un dolore nocicettivo viscerale profondo legato alla distensione delle meningi, e non un dolore neuropatico, e la morfina non è comunque il farmaco di prima scelta rispetto a cortisonici ed antiedemigeni.
Il dolore da arteriopatia diabetica è misto: coesiste la neuropatia diabetica (dolore neuropatico), che risponde agli antiepilettici, con la necrosi dei tessuti osseo, cutaneo e muscolare (dolore nocicettivo profondo), che richiede l’uso degli oppiacei e di altri presidi.
E’ utile per il MMG questa semplificazione, che a molti potrà sembrare inadeguata; ricordiamo però che troppa accademia relega l’Italia al terz’ultimo posto in Europa per prescrizione di oppiacei a scopo analgesico. E quindi, con le dovute eccezioni a cui si cercherà di dare risposta:


 
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