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La gestione del paziente terminale |
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pag 3
dolore neuropatico = adiuvanti dolore nocicettivo = oppiacei
Ressa: Qual è l’eziologia del dolore neoplastico?
Dalla Via: Premesso che non tutte le neoplasie si accompagnano a dolore; nei linfomi, ad esempio, è rarissimo. Schematicamente ti potrei rispondere che : • Nei 2/3 delle fasi avanzate di malattia è legato alla progressione della neoplasia stessa • Può essere secondario alla neoplasia: stipsi, decubiti, contratture, linfedema • Può essere iatrogeno: in particolare cheloidi e mucosità sono presenti in 1/3 dei Pazienti dopo radioterapia o polichemioterapia • Per dipendere da cause intercorrenti indipendenti dalla malattia neoplastica Molti farmaci antineoplastici possono determinare neuropatie e conseguente dolore neuropatico: Placitaxel, Cisplatino, Alcaloidi della Vinca, Vinorelbina, Isofosfamide, Methotrexate, Citosina arabinoside, Metronidazolo. Per queste ragioni è opportuno registrare nel proprio database o nella cartella domiciliare del Paziente lo schema di PCT effettuato, annotando i possibili effetti avversi precoci e tardivi più frequenti dei farmaci usati. Sarà un utile supporto mnemonico per diagnosticare correttamente e trattare poi le sindromi dolorose del Malato terminale.
Ressa: Poi, ovviamente, c’e’ la valutazione del dolore.
Dalla Via: E’ il Paziente che stabilisce l’entità del dolore, e nessun altro: non il coniuge, i figli, la badante, la vicina che sa tutto, l’infermiere domiciliare, lo specialista, il parroco, il volontario, l’assistente sociale, lo zio lontano che è arrivato ieri per aiutare e tanto meno lo dovrebbe fare il curante. Il dolore deve essere caratterizzato e quantificato attraverso metodi il più possibile oggettivi.
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