Rossi: Infatti. La malattia comporta un elevato rischio di complicanze cardiovascolari: aumenta di circa tre volte il rischio di infarto o ictus, di circa cinque volte quello di arteriopatia periferica; inoltre vi č un aumento esponenziale del rischio di cecitą e di amputazione ad una estremitą di un arto inferiore; per finire circa il 25% dei casi di uremia terminale č dovuto al diabete. Per questi motivi le linee guida considerano il diabete alla stessa stregua di un infartuato relativamente al rischio di sviluppare complicanze dell'apparato cardiovascolare.
Ressa: Qual č la prevalenza nella popolazione generale?
Rossi: Si stima che la malattia colpisca il 3-5% della popolazione ed č in costante aumento: se il tasso di incremento si manterrą stabile il numero di diabetici dovrebbe raddoppiare ogni 15 anni. Di questo enorme numero di pazienti circa il 50% č in terapia con farmaci orali, il 15-20% con insulina e il rimanente viene trattato con sola dieta.
Ressa: Quanti diabetici ha in terapia un MMG?
Rossi: Un MMG con 1200-1500 pazienti segue mediamente dai 60 ai 70 diabetici.