Tuttavia nel 1997 l'American Diabetes Association (ADA) ha elaborato dei nuovi criteri diagnostici che hanno provocato non poche polemiche: 1) Glicemia a digiuno >= 200 mg/dL in un'occasione + sintomi tipici di diabete (poliuria, polidipsia, calo ponderale) 2) Glicemia a digiuno >= 126 mg/dL in almeno 2 occasioni 3) Per valori compresi tra 110 e 125 mg/dL si parla di alterata glicemia a digiuno (Impared Fasting Glucose o IFT) 4) L'OGTT non dovrebbe essere eseguito di routine ma nel caso lo si esegua sono validi i valori del NDDG
Ressa: Come mai sono stati rivisti i criteri diagnostici?
Rossi: I motivi che hanno spinto alla revisione dei criteri diagnostici sono essenzialmente due: 1. vi è una buona correlazione tra glicemie a digiuno >= 126 mg/dL e glicemie a 2 ore dopo OGTT >= 200 mg/dL 2. la diagnosi di diabete viene facilitata non richiedendo più l'esecuzione di un test complesso come la curva da carico che in realtà veniva poco richiesto nella medicina di base e che può dare anche risultati poco riproducibili.