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Dislipidemie
Inserito il 22 febbraio 2006 alle 19:09:00 da M . Bolognesi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Caro Bolognesi, oggi dobbiamo parlare di un argomento di estremo interesse e molto attuale: le dislipidemie. Rimando all'appendice 1 per la classificazione delle dislipidemie.

Bolognesi:
In effetti la gestione delle dislipidemie, uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie coronariche, è una delle componenti più importanti del National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III.

Rossi:
Cosa dicono queste linee guida?

Bolognesi:
Le più recenti direttive raccomandano, come scopo del trattamento, la riduzione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) legate al colesterolo, il cui livello ottimale è stato abbassato fino a valori <100mg/dl, e gli inibitori dell’HMG-CoA (idrossimetil glutarilCoA) reduttasi (statine) sono considerati farmaci principali per il raggiungimento di quest’obiettivo. Comunque la monoterapia a base di statine può non essere sempre efficace al 100% per pazienti con dislipidemie combinate o miste (es: elevato LDL-Colesterolo o HDL-C basso e ipertrigliceridemia) o con condizioni concomitanti che aumentano il livello di rischio del paziente (es: diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica). La terapia farmacologica combinata, che utilizza meccanismi d’azione complementari per ridurre una o più lipoproteine aterogeniche, può essere preferibile.

Rossi:
Perché è importante trattare questi stati dislipidemici?


 
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