Rossi: Quando mi hai proposto di inserire un capitolo sull'equilibrio acido-base mi è quasi venuto un colpo. Sono convinto che sia l’argomento più odiato nel corso universitario.
Ressa: Beh, in effetti, è così. Questo poteva dipendere anche da fatto che, quando veniva studiato, gli esami di chimica, che ne sono alla base, erano stati affrontati nei primi anni di università ed erano stati gioiosamente rimossi a favore di altri più gratificanti che si occupavano dell’aspetto clinico della professione. Vorrei solo richiamare le nozioni minime, per non rimanere con questo “buco nero” nella preparazione di base.
Rossi: Speriamo bene.
Ressa: Cominciamo col ricordare che il pH dell’organismo umano viene fisiologicamente mantenuto attorno a 7.4 con oscillazioni tra 7.35 e 7.45; nelle situazioni patologiche i valori variano tra 7.35 e 6.8 (acidosi estrema) e tra 7.45 e 7.8 (alcalosi estrema); oltre questi limiti c’e’ la morte.
Rossi: Vorrei definire cosa si intende per pH, acido e base. Come hai detto i concetti di chimica sono stati rimossi quindi non diamo nulla per scontato. Per pH si intende la concentrazione degli ioni idrogeno [H+]: quando il pH si riduce vuol dire che aumenta tale concentrazione e viceversa.. Una sostanza si definisce acida quando è in grado di liberare H+ e basica quando è in grado di legare H+.