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Equilibrio acido-base |
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pag 7
Rossi: Puoi illustrarci qualche caso clinico in modo da rendere l'argomento un po' meno ostico?
Ressa. Certamente.
Paziente con disturbi respiratori di tipo ostruttivo e respirazione difficoltosa. L' EGA mostra: pH normale, pO2 bassa, pCO2 elevata, bicarbonati elevati. Il malato a causa della sua malattia non ventila in maniera sufficiente, la pCO2 aumenta e quindi il pH tende a virare verso l'acidosi. Il compenso renale fa si che venga accelerato il riassorbimento di bicarbonati mentre aumenta l'escrezione di ioni H+, si crea urina acida. Abbiamo quindi una acidosi respiratoria (testimoniata dalla pCO2 elevata) associata ad una alcalosi metabolica compensatoria (testimoniata dai bicarbonati elevati), il pH ancora normale ci dice che la condizione è, per il momento, compensata. E’ chiaro che questo compenso ha un limite e se non viene corretta, almeno parzialmente, la condizione patologica di base, si scivolerà in una acidosi respiratoria non compensata.
Giovane paziente iperpnoica, disidratata, glicemia elevata, urine con glucosio e corpi chetonici. L'EGA mostra: pCO2 bassa, pH normale, bicarbonato basso. In questo caso il primum movens è una acidosi metabolica da accumulo di corpi chetonici (testimoniata dai bicarbonati bassi). Si ha un compenso respiratorio con iperventilazione per eliminare una maggiore quantità di CO2; vi è quindi anche una alcalosi respiratoria compensatoria (testimoniata dalla pCO2 ridotta). Il pH normale ci fa dire che, per il momento, la situazione è compensata. Ovviamente se non viene curata la malattia di base (con insulina) questo compenso ha i suoi limiti e persino con un’iperventilazione massiccia che può portare la pCO2 a valori bassissimi il pH scenderebbe comunque e si avrebbe una acidosi metabolica non compensata.
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