Ressa: Allora, caro Rossi, ricordiamo la definizione di BPCO, che ad alcuni sembra un “contenitore” in cui si butta tutto.
Rossi: La BPCO è una sindrome polmonare caratterizzata da una progressiva riduzione della funzionalità respiratoria causata da una infiammazione delle vie aeree e del parenchima polmonare. Il fumo ne è la causa principale (solo il 5% dei malati di BPCO non fuma), altri fattori in causa sono il deficit di alfa 1 antitripsina (vedi appendice) oppure l'esposizione a sostanze inquinanti. L'ostruzione bronchiale e il declino della funzione polmonare progrediscono inesorabilmente se il paziente continua a fumare provocando invalidità e ridotta sopravvivenza. La patologia è sicuramente in aumento: negli USA si calcola ci siano circa 14 milioni di pazienti con BPCO e la malattia rappresenta la quarta causa di morte.
Ressa: Ma cosa intendiamo per BPCO?
Rossi: Classicamente si afferma che si tratta di un insieme di condizioni cliniche le cui caratteristiche sono: • l'ostruzione bronchiale • l'andamento cronico e progressivo Dal punto di vista nosografico si parla di bronchite cronica quando il paziente presenta tosse ed escreato per almeno 3 mesi all'anno per 2 anni, di bronchite cronica asmatica se è presente anche un' ostruzione bronchiale reversibile, di bronchite cronica ostruttiva quando l'ostruzione è irreversibile e di broncopneumopatia cronica ostruttiva quando all'ostruzione irreversibile si associa l'enfisema polmonare. L'enfisema polmonare è una definizione anatomica (distruzione dei setti interalveolari e allargamento degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali) la cui diagnosi è attualmente possibile tramite TAC ad alta risoluzione.