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Iperprolattinemia |
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pag 3
Rossi Mamma mia! M'è già venuta la tremarella.
Dalla Via: Una prima fondamentale considerazione è che l’aumento dei livelli di Prolattina nella donna in età fertile, anche in assenza di turbe mestruali, rappresenta un problema: livelli circolanti d’ormone tra 30 e 50 mcg/l determinano un’insufficiente secrezione di progesterone ed una fase luteale corta, con conseguente infertilità (1). Un secondo assioma clinico è che, qualunque sia il rilievo obiettivo ed anamnestico della Paziente, il riscontro di un valore basale di PRL > 200 mcg è da ritenere indicativo della presenza di prolattinoma, sia micro (< 1 cm.) che macro (> 1 cm.), per cui è condivisibile l’avvio della Paziente ad un immediato approfondimento diagnostico mediante imaging RM sellare [1].
Rossi: E negli altri casi? Cosa dobbiamo fare?
Dalla Via: In tutti gli altri casi è indispensabile un corretto approccio diagnostico. Tra le cause fisiologiche hanno un ruolo importante lo stress ed il sonno [7]: di solito le nostre Pazienti effettuano i prelievi al mattino, di corsa, prima di andare al lavoro o dopo aver portato i figli a scuola, dopo il riposo notturno, e spesso con un certo grado d’emozione per trovarsi in un punto prelievi. Quindi, quando si richiede un dosaggio della PRL, sia per conferma, ma soprattutto se è la prima volta, conviene che il prelievo ¨ Sia frazionato ai tempi 0’. 30’ e 60’, a digiuno, in ambiente confortevole almeno due ore dopo il risveglio ¨ Sia effettuato da un ago cannula o durante infusione di soluzione fisiologica; molti ritengono quanto meno spiacevole farsi pungere il braccio tre volte, specie in presenza di vene “difficili”!
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