Rossi: Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono attualmente considerati i farmaci di prima scelta perché sono efficaci come i triciclici ma hanno meno effetti collaterali [8,9]; tuttavia anche per gli SSRI sono possibili interazioni con vari farmaci. Non richiedono titolazione e di solito si somministrano una sola volta al giorno per cui offrono una migliore compliance e minori rischi di sottodosaggio. Sono relativamente sicuri in caso di sovradosaggio. Gli effetti collaterali più frequenti sono di tipo gastroenterico (nausea e diarrea); altri effetti possibili sono nervosismo, cefalea, insonnia, astenia, disturbi della sfera sessuale. Le controindicazioni sono poche, essenzialmente rappresentate da gravi gastriti e da ulcera peptica. Infatti con l'uso degli SSRI sono stati segnalati casi di emorragia gastrointestinale per cui è utile evitare o comunque attentamente considerare la necessità dell'uso di questi farmaci nei soggetti con pregressa ulcera od emorragia gastrointestinale, in chi usa cronicamente aspirina, FANS o warfarin, in chi ha una coagulopatia. Utile inoltre un controllo delle piastrine. In effetti queste avvertenze sono presenti nelle schede tecniche dei vari SSRI.