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Depressione |
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Rossi: Tra l'altro mi piacerebbe sapere come sono state calcolate queste percentuali. Forse sono andati casa per casa a somministrare a tutti gli italiani il test di Hamilton per la diagnosi di depressione?
Ressa: Passiamo oltre. Cosa si intende esattamente per depressione?
Rossi: Classicamente si afferma che il depresso ha come caratteristica principale quella di mostrare una riduzione del tono dell’umore. Secondo Ippocrate (teoria poi ripresa e perfezionata da Galeno) gli umori corporei erano quattro, sangue, flegma, bile gialla e bile nera, e lo stato di benessere, sia fisico che psichico, di un individuo, dipendeva dal loro equilibrio. Più recentemente e più comunemente (Vocabolario della lingua italiana, Zingarelli) l’umore viene definito come la disposizione interna di un individuo per una risposta emotiva di un tipo piuttosto che un’altra (allegria, tristezza, eccetera).
Ressa. Va bene, i riferimenti colti fanno sempre fare bella figura, ma potresti essere più terra terra, più comprensivo?
Rossi: In qualche modo l’umore può essere paragonato ad un filtro, una specie di lente attraverso la quale vediamo il mondo e che colora passato, presente e futuro, condizionando il nostro benessere. Possiamo immaginare il colore di questa lente come normale (e allora ci troviamo in uno stato di eutimia), oppure scuro (e allora il nostro umore sarà depresso) o ancora, all’opposto, di colore troppo vivace (e allora diremo che siamo in uno stato di euforia).
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