Rossi: Non esistono a tutt'oggi prove convincenti della utilità di una terapia con farmaci antidepressivi nelle forme lievi [29], che sono la maggioranza di quelle viste in MG. E' anche vero che la maggior parte di questi pazienti preferisce un counselling da parte del MMG piuttosto che la semplice somministrazione di un farmaco. Anche se la maggior parte dei MMG non ha una preparazione adeguata per affrontare un counselling strutturato quasi sempre è sufficiente avere un atteggiamento empatico e di ascolto. La base del counselling è in ogni caso sempre l’ascolto, evitando di dare consigli diretti. Il fine ultimo è quello di consentire al paziente di pensare alle proprie difficoltà e di costruirsi un senso di quello che gli sta succedendo. Una meta-analisi di studi effettuati nella medicina di base inglese [17] suggerisce che il counselling è più efficace delle cure usuali nel migliorare i sintomi depressivi a 1-6 mesi di distanza. Nelle forme lievi e moderate può essere utile consigliare anche la pratica di attività fisiche di tipo aerobico [21].
Ressa: Confesso che qualche volta ricorro al placebo...
Rossi: Nel quadro d'insieme che abbiamo appena tratteggiato l'abitudine del MMG di prescrivere terapie di non provata efficacia (a scopo placebo) può ritenersi giustificata, soprattutto se accompagnata da una adeguata disponibilità ad ascoltare il paziente. Questo approccio è accettabile (purché il medico sia consapevole che sta usando un placebo) perché sfrutta il fattore tempo. Anche l'abitudine del MMG di prescrivere un antidepressivo per qualche settimana per sfruttare unicamente l'effetto sintomatico può essere ragionevole perché permette di lasciar passare quel lasso di tempo che può essere sufficiente per la risoluzione spontanea del disturbo. In ogni caso i pazienti vanno attentamente seguiti per identificare e trattare farmacologicamente quelli che tendono a peggiorare o a cronicizzare.Però va tenuto sempre presente che counselling e psicoterapia da soli non sono efficaci nelle depressioni psicotiche gravi con rischio suicidiario. In queste forme è necessaria la terapia farmacologica e consigliabile la supervisione dello specialista.