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Depressione
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 13:03:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Cosa puoi dirci circa i rapporti tra depressione e malattie cardiovascolari?

Rossi:
E’ un argomento molto complesso. Da una parte esistono evidenze che lo stato psicologico è un importante fattore che può influenzare lo stato di salute generale e il rischio cardiovascolare (come per esempio ha dimostrato lo studio INTERHEART), dall’altra la depressione è particolarmente frequente nei soggetti che hanno avuto un evento cardiaco acuto come l’infarto, soprattuto nei primi mesi. Vale quindi la pena di tener conto di una eventuale depressione quando si valuta il rischio cardiovascolare di un paziente...

Ressa:
E anche di valutare se esiste uno stato depressivo in un cardiopatico...

Rossi:
Giusto. Per quanto non ci siano dimostrazioni che trattando la depressione si riducono gli eventi cardiovascolari è ovvio che si riesce comunque a migliorare la qualità di vita del paziente. Inoltre la presenza di depressione potrebbe portare ad una scarsa compliance del soggetto verso i trattamenti prescritti e questo influenza sicuramente gli esiti.

Ressa:
Quali sono i farmaci anidepressivi che si possono usare nei cardiopatici?

Rossi:
Mi rifaccio alle linee guida NICE del 2006: i triclici hanno dalla loro possibili effetti cardiovascolari e quindi, se possibile, meglio evitarli. Tra gli SSRI la sertralina è il farmaco consigliato. Anche la venflaxina va usata con cautela e, se proprio la si deve prescrivere, è necessario controllare la pressione arteriosa e l’elettrocardiogramma.

Ressa:
E il litio?

Rossi:
Se si ritiene di usarlo bisogna prima eseguire un elettrocardiogramma.

Ressa:
Come possiamo concludere questo capitolo sulla depressione?

Rossi:
Sotto ho riassunto alcuni consigli pratici e alcune informazioni da dare al paziente depresso

1) La depressione è una malattia e non è una colpa, come il diabete o l'ipertensione

2) Se si rendessero necessarie, esistono terapie farmacologiche in grado di combattere la malattia

3) I disturbi fisici possono essere legati alla depressione

4) I farmaci vanno assunti ogni giorno e il miglioramento si evidenzia dopo 2-4 settimane
Nei primi 7-10 giorni di terapia vi possono esere effetti collaterali che di solito tendono a ridursi col tempo

5) Non sospendere il farmaco di propria iniziativa ma sentire sempre il parere del medico

6) Il farmaco va continuato per almeno 6 mesi dopo il miglioramento ma possono essere necessarie terapie più prolungate

7) Ci possono essere delle recidive: il paziente e la famiglia devono essere preparati a cogliere e riferire i primi segni

8) Consigli a buon mercato tipo “devi reagire, devi uscire, devi farti forza, devi mangiare” fanno sentire peggio il paziente e non portano a nessun beneficio

9) Una spiegazione non corretta ma comprensibile per il paziente può essere questa: “Come al diabetico manca l’insulina al depresso mancano certe sostanze chimiche nel cervello e i farmaci servono a ripristinarli”

 
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