Rossi: Il problema nasce quando l'ansia diventa eccessiva, spropositata rispetto alla causa che l'ha generata oppure quando si sviluppa senza causa apparente, trasformandosi essa stessa in malattia. E' facile capire però come il confine tra fisiologia e patologia sia molto sfumato. In ogni caso si può generalmente dire che l'ansia diventa patologica quando va ad interferire con le normali attività quotidiane così da ridurre la qualità della vita del paziente.
Ressa: Bene. La definizione mi pare chiara e semplice. Ho notato che alcuni soggetti vanno più frequentemente incontro a reazioni ansiose anche per stimoli minimi.
Rossi: Vi è sicuramente una predisposizione di tipo individuale a sviluppare reazioni di tipo ansioso più o meno esagerate di fronte alle innumerevoli prove della vita. In certi casi definire la normalità e la patologia non è semplice. Un paziente affetto da malattia grave può benissimo sviluppare una reazione di tipo ansiogeno accompagnata da vari sintomi somatici e/o depressione ma si tratta di una reazione del tutto comprensibile. Vi è sicuramente una predisposione di tipo familiare perché spesso si notano tratti ansiosi in intere famiglie. Il MMG che segua per decenni padri e figli nota spesso che i disturbi d'ansia che affliggono i genitori si ripresentano, anche in giovane età, nei figli. Dire se vi sia un substrato organico o sia l'ambiente in cui i figli crescono a creare la propensione verso atteggiamenti ansiosi credo sia una questione ancora aperta.
Ressa: Immagino che vi siano varie forme di patologia ansiosa, ma per favore non propinarci le solite tabelle, sai che le odio.
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