Rossi: Oltre a questo giova ricordare che spesso l'insonnia è un sintomo molto soggettivo. In realtà vi è una certa discordanza tra la valutazione soggettiva che fa il paziente del suo disturbo e le valutazioni oggettive che si possono fare in un “laboratorio del sonno”. È stato osservato (paragonando le affermazioni dei pazienti con registrazioni fatte in una clinica del sonno) che soggetti che riferivano di soffrire di insonnia da giorni in realtà arrivavano a dormire per parecchie ore in modo continuo. È probabile però che il loro non fosse un sonno riposante ed efficace, donde la riferita insonnia. In questo campo assistiamo perciò ad una divaricazione tra quello che viene “oggettivato” dalla scienza e quello che “pensa o sente” il paziente. Si tratta di un fenomeno frequente in Medicina Generale: si pensi per esempio al “mal di gola” riferito dal paziente molto disturbante, tale talora da impedirgli di dormire o deglutire ma che all’esame obiettivo appare al medico con un quadro assolutamente povero di segni clinici. In questi casi più che di insonnia parlare di "sonno non efficace": spesso il coniuge conferma che il paziente dorme, ma evidentemente si tratta di un sonno superficiale, non riposante, e il paziente riferisce, erroneamente di non dormire (ma forse non tanto erroneamente se per dormire intendiamo un sonno come Dio comanda).
Ressa: So di farti una domanda terribile, ma quali sono le cause dell'insonnia?