Ressa: Spesso usiamo antipsicotici per trattare i disturbi comportamentali del paziente demente.
Rossi: I pazienti anziani dementi spesso presentano sintomi psicotici (allucinazioni, deliri) ed agitazione psicomotoria, per cui i familiari richiedono un trattamento farmacologico. Si può tentare con le benzodiazepine, ma l'efficacia di solito è scarsa o nulla. In questo caso il medico può preferire un neurolettico con attività prevalentemente sedativa se il disturbo principale è l'agitazione psicomotoria o l'aloperidolo negli altri casi. Gli antipsicotici atipici non potrebbero essere prescritti per queste indicazioni anche se nella pratica si assiste ad un uso che va progressivamente aumentando. Probabilmente il recente richiamo del Ministero della Salute su un aumentato rischio di ictus legato all'uso di alcuni neurolettici di seconda generazione negli anziani dementi porterà ad un ridimensionamento di questa pratica, anche se uno studio di popolazione smentisce che vi siano differenze tra antipsicotici tipici e atipici usati nella demenza per quanto riguarda il rischio di stroke [5] e addirittura studi osservazionali suggeriscono che il rischio di morte negli anziani è maggiore con l’uso degli antipsicotici convenzionali rispetto agli atipici [15, 17,18]. Ci sono anche dubbi sulla effettiva utilità degli antipsicotici atipici (ma pure degli anticolinesterasici) nella agitazione del paziente demente [7]. La FDA comunque ha messo in guardia i medici dall'uso off-label degli antipsicotici atipici [8] e vi sono numerose segnalazioni di eventi avversi associati al loro uso in questi pazienti [9,10,11,13]. Per altri particolari su questo specifico aspetto vedi il capitolo sulla demenza.