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Lombalgia |
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Ressa: Quali sono i fattori di rischio per lombalgia acuta?
Rossi: Lavori che comportino sollevare pesi, rotazioni e piegamenti oppure rimanere in determinate posture viziate per molte ore (per esempio seduti).
Ressa: Di fronte ad un paziente con lombalgia la prima cosa da fare è escludere cause potenzialmente gravi.
Rossi: Le linee guida del Royal College of General Pratictioners [1] consigliano di pensare sempre ad una causa grave (frattura, infiammazione, neoplasia, infezione, aneurisma dell'aorta addominale) nei soggetti > 55 anni oppure se il dolore diventa ingravescente o è persistente, se vi sono sintomi come febbre o dimagramento, se vi è una storia di trauma, di neoplasia, di pregressa terapia steroidea o di osteoporosi, TBC o HIV o sintomi tipici della cosiddetta cauda equina. La sindrome della cauda equina, per fortuna rara, è caratterizzata da incontinenza fecale, ritenzione urinaria o disturbi urinari, parestesie a livello perineale e richiede un ricovero urgente perché si tratta di un'emergenza chirurgica.
Ressa: Ovviamente non è tutto così semplice e l’errore classico è lisciare clamorosamente le cause gravi in un soggetto che già soffre, magari da anni, di lombalgia. Fondamentale in questi casi è l’anamnesi e l’esame obiettivo, chiedere al paziente se il dolore è “diverso”, se cambia con la postura e poi si verifica il tutto sul lettino medico con l’esame obiettivo. Sembrano raccomandazioni futili ma io le terrei bene a mente.
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