Ressa: Ho l'impressione però che queste statistiche siano riferite a popolazioni afferenti centri specialistici, quindi molto selezionate. La percentuale della patologia tumorale in soggetti con disturbi dispeptici, se ci si riferisce alla popolazione che frequenta l'ambulatorio del MMG è sicuramente, e fortunatamente, inferiore (e di molto) al 2%. Come ci si deve comportare di fronte ad un paziente con disturbi dispeptici?
Rossi: In assenza di segni di allarme (emorragia, anemia, calo ponderale) non è necessario richiedere subito una EGDS in considerazione del fatto che nella dispepsia da cancro un ritardo diagnostico di 4-8 settimane non contribuisce a peggiorare la prognosi. Il comportamento da tenere in assenza di segni di allarme è riassunto sotto:
Età < 45 anni Ciclo di terapia empirica con PPI o anti-H2 o sucralfato o procinetico per 4 settimane. EGDS se non migliora o se recidiva a breve. In alternativa: opzione "test and treat" (ricerca infezione Helicobacter Pylori con Urea Breath test o con Antigeni fecali ed eradicazione se test positivo; se test negativo terapia antiscretiva o procinetica; in entrambi i casi EGDS se non migliora o se recidiva a breve)
Età > 45 anni EGDS. In alternativa non è irrazionale un tentativo di 2-4 settimane di terapia empirica, con EGDS se non migliora. Se l'EGDS risulta negativa è consigliabile eseguire una ecografia addominale per escludere altre cause di sintomi che simulano una dispepsia (colelitiasi, pancreopatie, ecc.)